Il Consorzio di Tutela, formatosi nel 2009, è un’istituzione preposta al coordinamento e alla gestione della Denominazione di Origine Controllata Prosecco.
Il suo obiettivo è quello di associare in modo volontario le diverse categorie di produttori, i viticoltori singoli e associati, i vinificatori e le case spumantistiche per garantire lo sviluppo della Denominazione ed il rispetto delle regole previste dal Disciplinare di produzione.
Grazie alla particolare interazione tra il clima, il suolo e la tradizione vinicola nasce il Prosecco DOC, un vino unico.
Il Consorzio, che tutela la DOC Prosecco su un’area molto vasta, necessitava in primo luogo di una classificazione di zone omogenee in relazione a caratteristiche morfologiche, pedologiche, metereologiche ed agronomiche, derivanti dall’elaborazione e dall’analisi di dati territoriali. Da questa esigenza è nato il progetto innovativo con Abaco Group.
Abaco ha fornito al Consorzio una soluzione basata sull’approccio metodologico, quindi sulla raccolta dei dati cartografici e puntuali, la loro elaborazione e spazializzazione per la produzione di mappe interattive multilivello funzionali alla gestione viticola territoriale, oltre alle informazioni afferenti al sistema produttivo e alla potenzialità produttiva per il vigneto.
Questa innovazione tecnologica ha permesso di effettuare una zonazione innovativa che non prevedesse semplicemente l’analisi pedoclimatica del territorio, ma che includesse parametri che ci permettessero di identificare delle zone per indici di rischio idrico e termico.
Un progetto in divenire, per l’individuazione, in primis, delle aree colpite da eventi grandinigeni e, successivamente, del grado di danno produttivo subito attraverso tecnologia satellitare. Infatti, con il cambiamento climatico, si sta osservando che tali fenomeni si verificano con sempre maggiore frequenza e intensità, per cui il monitoraggio e lo studio degli effetti risultano fondamentali per individuare eventuali contromisure. Il progetto consiste di mettere a confronto le foto satellitari dell’areale d’interesse prima e dopo l’evento grandinigeno, al fine di individuare quali indici possono essere utilizzati per discriminare le zone colpite e, eventualmente, l’intensità del danno, al fine di poter quantificare in anticipo le contrazioni produttive e, quindi, adottare idonee misure di compensazione.